“Anconitano in Passerella -Atto II” omaggio a Renzo Raffaelli

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Anconitano in Passerella e l’Aperivernacolo

Volantino Passerella
Programma di “Anconitano in Passerella” edizione 2016

Un’ idea nuova! Un po’ come la scoperta dell’acqua calda… ma nuova! Un pre-cena ascoltando le migliori compagnie di Vernacolo Anconitano.
Questa in estrema sintesi la spiegazione di cos’è “L’Aperivernacolo”.

Due parole in più per spigare “Anconitano in Passerella”: mettere insieme le realtà vernacolari ad oggi più longeve ed applaudite senza quello spirito di competizione che immancabilmente c’è in un festival. Per una volta “fare passerella” in onore di Ancona e del suo modo di parlare. Oltretutto portare la tradizione e la memoria storica della città in una location che è il centro della “nuova” Ancona.

Volantino 2017
Programma di “Anconitano in Passerella” edizione 2017

Una commedia, tre “Aperivernacolo” ed uno sketch (“atto unico corto e comico” come se dice al Q2…); una formula vincente lo scorso anno e che vuole ripetersi quest’anno e nelle future edizioni della Sagra del Bombetto ruotando annualmente le Compagnie nei vari appuntamenti.
Quest’anno per cominciare, la commedia è affidata alla Compagnia “Tany D’Ancona” con la commedia “Un posto drent’al còre” scritta e diretta da Tany D’Ancona con orario classico delle ore 21.30.
Poi tre “aperivernacoli” che vogliono percorrere anche lo sviluppo tecnologico del dialetto: la lettura “Classica” con Orietta De Grandis, la lettura “Radiofonica” con il veterano Peppe Bartolucci e per finire non potevano mancare i “social-network” con “feisbucche” e “jutub” dove spopola Carlo “Carletto” Sprovieri. Appuntamento quindi alle 19.30 di giovedì,venerdì e sabato per farsi due risate poi tutti a cena.
“Atto unico corto e comico” la Domenica alle ore 19.30 con La Compagnia “Puntoeacapo”. Un titolo una garanzia: Così giusto per ridere… Appositamente preparata per l’occasione.

Come nasce l’idea e perché un “omaggio” e non un “in memoria di…”?
Molti mi hanno chiesto di fare qualcosa per ricordare mio fratello, sia allora che ultimamente. Non avevo però trovato mai qualcosa che potesse eguagliare il saluto ed il relativo applauso caldo e sincero che tutti i palchi di quella indimenticabile Notte Bianca di Ancona del 19 Settembre 2009 avevano tributato a Renzo poche ore dopo la sua improvvisa scomparsa: “The Show Must Go On” non fu mai termine più appropriato.
Quindi fare qualcosa “in memoria di…” mi sembrava quasi ripetitivo. Un “omaggio” però ci voleva.
Un “saluto riverente, o ossequioso” (cosi definisce wikizionario la parola omaggio) a Renzo, con il Vernacolo che amava tanto fare ed aiutare.

by Roberto Raffaelli


Articolo pubblicato su “IL RESTO DEL CARLINO” in occasione dell’addio a Renzo Raffaelli.

Renzo
Renzo Raffaelli Ancona 01-03-1962 Ancona 19-09-2009

Dunque, Renzo se n’è andato. Renzo Raffaelli, il buono, il paziente, il dolce “Renzì”, così, all’improvviso, quando addirittura sembrava che le sue condizioni, inizialmente quasi senza appello, lasciassero intravedere uno spiraglio sottile di miglioramento, ha ceduto, di schianto, come un pugile messo all’angolo, che annaspa, combatte, si affanna, risponde colpo su colpo, cerca disperatamente di tirare il fiato, un attimo, un attimo solo, contro un Avversario più forte di lui, smisuratamente, spaventosamente più forte di lui. Renzì lo conobbi 26 anni fa, quando, con la Puntoeacapo, m’imbattei nella gentile ospitalità di Franco Petrocchi, patron del “Dorico”. E lì, al “Dorico”, graziarolo fra graziaroli, c’era anche questo giovane, misurato e squisito. “Ciao, sono Alfredo” gli dissi allegramente, allettato dal suo sorriso. Tutto cominciò lì, lui alle prime armi, ma già “mastro”, tra fili, cavi, lampade, “americane”, microfoni, congegni a me misteriosi, ed io con i miei attori di allora, Burattini, la Bevilacqua, la Veresani… Fu un affiatarsi subitaneo, senza fronzoli, divertito e divertente. Era naïf, semplice, d’un candore furbo e di una furbizia candida. Poi venni a sapere che era anche infermiere, nel posto tra i più tristi, il Pronto Soccorso. Ma era uguale per lui : la sua calma, il suo essere e vivere sommesso, la sua generosità, il suo amare ed essere riamato appartenevano a lui, in qualunque posto, in qualunque momento. Lo volli anche sulle scene, proprio per quella sua trasparenza, quel suo “non essere” attore, che incantava il pubblico e tutti noi. E adesso siamo qui, a pensare che non ci sarà più. Lo saluteremo, per l’ultima volta, martedì alle 16, nella “sua” chiesa, S. Maria delle Grazie. Che la terra ti sia lieve, Renzì. E’ stato bellissimo conoscerti…

alfredo b. cartocci

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